L’ABBRACCIO DELLE COSE VERE

 

 
๐“Ÿ๐“ฎ๐“ป๐“ญ๐“ฎ๐“ป๐“ฎ
๐“ฟ.๐“ฝ๐“ป. [๐“ผ๐“ธ๐“ฐ๐“ฐ-๐“ฟ-๐“ช๐“ป๐“ฐ]
1 ๐“’๐“ฎ๐“ผ๐“ผ๐“ช๐“ป๐“ฎ ๐“ญ๐“ฒ ๐“ช๐“ฟ๐“ฎ๐“ป๐“ฎ ๐“บ๐“ต๐“ฌ๐“ธ. ๐“ธ ๐“บ๐“ต๐“ฌ๐“พ. ๐“ฌ๐“ฑ๐“ฎ ๐“ผ๐“ฒ ๐“น๐“ธ๐“ผ๐“ผ๐“ฎ๐“ญ๐“ฎ๐“ฟ๐“ช: ๐“น. ๐“ฒ ๐“ญ๐“ฎ๐“ท๐“ฝ๐“ฒ, ๐“ต๐“ฎ ๐“ฏ๐“ธ๐“ป๐”ƒ๐“ฎ; ๐“ฐ๐“ต๐“ฒ ๐“ช๐“ต๐“ซ๐“ฎ๐“ป๐“ฒ ๐“น๐“ฎ๐“ป๐“ญ๐“ธ๐“ท๐“ธ ๐“ต๐“ฎ ๐“ฏ๐“ธ๐“ฐ๐“ต๐“ฒ๐“ฎ; ๐“ป๐“ฎ๐“ผ๐“ฝ๐“ช๐“ป๐“ฎ ๐“น๐“ป๐“ฒ๐“ฟ๐“ธ ๐“ญ๐“ฒ ๐“พ๐“ท๐“ช ๐“น๐“ฎ๐“ป๐“ผ๐“ธ๐“ท๐“ช ๐“ฟ๐“ฒ๐“ฌ๐“ฒ๐“ท๐“ช, ๐“ฌ๐“ช๐“พ๐“ผ๐“ช ๐“ต๐“ช ๐“ผ๐“พ๐“ช ๐“ถ๐“ธ๐“ป๐“ฝ๐“ฎ: ๐“น. ๐“ฒ ๐“ฐ๐“ฎ๐“ท๐“ฒ๐“ฝ๐“ธ๐“ป๐“ฒ| ๐“น. ๐“ต๐“ช ๐“ฟ๐“ฒ๐“ฝ๐“ช, ๐“ถ๐“ธ๐“ป๐“ฒ๐“ป๐“ฎ |
 
Abbiamo deciso di iniziare quest’ ultima settimana di luglio con un argomento molto caro: il lutto.
 
Affrontare il tema della ๐“น๐“ฎ๐“ป๐“ญ๐“ฒ๐“ฝ๐“ช apre numerose porte sul cosa davvero significa “la privazione di qualcuno che ci รจ caro”.
In questo insieme possono rientrare le casistiche che noi tutti โ€“ chi piรน e chi meno โ€“ abbiamo incontrato nel viaggio chiamato โ€œvitaโ€: la fine di un rapporto o di una relazione con qualcuno che si รจ amato, il decesso di un familiare, la conclusione di un percorso lavorativo, ossia qualsiasi fatto, circostanza, ambiente o persona a cui siamo legati e che non c’รจ piรน.
Come per il parto, per cui sono necessari 9 mesi per dare alla luce un bimbo, cosรฌ per il distacco dall’evento sono necessari piรน o meno altrettanti mesi poichรฉ la persona possa elaborare la perdita subita attraverso il percorso chiamato ๐“ต๐“พ๐“ฝ๐“ฝ๐“ธ.
Tempo questo considerato altamente soggettivo e dipendente dalle circostanze in cui la persona che ha subito la perdita si trova, ossia alle condizioni legate all’ambiente lavorativo, al sostegno familiare, alle modalitร  in cui รจ avvenuta la perdita, al rapporto che avevamo con quella determinata persona.
Che si tratti infatti di un familiare, di un amico, di un lutto avvenuto a causa di una grave malattia o di un improvviso incidente d’auto, รจ l’essere consapevoli degli incastri che sono avvenuti a fornirci una modalitร  di elaborazione che ci puรฒ essere utile per superare l’evento traumatico.
In una societร  sempre piรน presente nel qui e ora e sempre piรน protesa ad โ€œallungareโ€ il piรน possibile l’etร  della giovinezza, il tema della ๐“ถ๐“ธ๐“ป๐“ฝ๐“ฎ trova ben poco spazio per essere accolto e il fatto che le cose, le situazioni e le persone possano โ€œfinireโ€ genera un radicato e immediato gesto scaramantico nell’altro, come a dover scongiurare il piรน possibile qualsiasi situazione che generi un distacco.
 
 
Nel secolo scorso, con l’avvento della guerra e della povertร , il tema della ๐“ฏ๐“ฒ๐“ท๐“ฎ era visto con un’accezione quasi normale, cosรฌ come in alcuni paesi la perdita รจ vissuta come fatto che porta onore alla famiglia e alla comunitร  in cui la persona รจ venuta a mancare.
Bando alle comunitร  diverse dalla nostra – che pur possono darci spunti, suggerimenti e strade da cui attingere, รจ qui che siamo tenuti a scendere a patti con ciรฒ che significa la morte e il morire.
Rifacendoci alle teorie che ci appartengono da vicino, รจ grazie alla ricercatrice svizzera Elisabeth Kubler Ross, che oggi abbiamo una linea guida per orientarci nell’elaborazione di tutto ciรฒ che รจ destinato al contenitore โ€œfineโ€.
 
 
 
La psichiatra svizzera descrive come 5 ๐“ต๐“ฎ ๐“ฏ๐“ช๐“ผ๐“ฒ ๐“ญ๐“ฒ ๐“ฎ๐“ต๐“ช๐“ซ๐“ธ๐“ป๐“ช๐”ƒ๐“ฒ๐“ธ๐“ท๐“ฎ ๐“ญ๐“ฎ๐“ต ๐“ต๐“พ๐“ฝ๐“ฝ๐“ธ, tenendo a sottolineare come queste fasi non siano degli stadi (ovvero non si presentino come dei gradini), bensรฌ degli stati dell’animo che sono destinati a sovrapporsi e ripresentarsi con intensitร  e ordine diversi.
Clinicamente รจ stato dimostrato come le persone malate terminali o le famiglie che subiscono un lutto attraversino โ€“ anche in modo inconsapevole โ€“ le 5 fasi descritte da Elisabeth Kubler Ross, arrivando alla riorganizzazione interna che consegue alla mancanza e potendo quindi far fronte in modo diverso e piรน stabile a ciรฒ che significa quella perdita.
Pensiamo sia utile descrivere in modo approfondito ciascuna fase, mettendo l’accento su quanto l’elaborazione della perdita e del dolore conseguente sia un fatto altamente personale e intimo per cui la frase ๐“ธ๐“ฐ๐“ท๐“พ๐“ท๐“ธ ๐“ป๐“ฎ๐“ช๐“ฐ๐“ฒ๐“ผ๐“ฌ๐“ฎ ๐“ช ๐“ถ๐“ธ๐“ญ๐“ธ ๐“น๐“ป๐“ธ๐“น๐“ป๐“ฒ๐“ธ trova qui una profonda veritร .
 
La domanda che ci si puรฒ porre mentre si attraversa tutto questo รจ โ€œsto reagendo nel modo corretto?โ€.
 
Porci questo tipo di domande ci fa vedere che siamo sulla ๐“ผ๐“ฝ๐“ป๐“ช๐“ญ๐“ช ๐“ฐ๐“ฒ๐“พ๐“ผ๐“ฝ๐“ช, dato che una parte di noi รจ in grado di vedere che c’รจ un dolore che va elaborato, tanto che proprio ponendoci un quesito di questo tipo possiamo indirettamente osservare che l’elaborazione รจ in atto.
๐“•๐“ช๐“ผ๐“ฎ 1 – ๐“ข๐“ฑ๐“ธ๐“ฌ๐“ด: ๐“ฒ๐“ต ๐“ป๐“ฒ๐“ฏ๐“ฒ๐“พ๐“ฝ๐“ธ
E’ la fase del rigetto della realtร , fatta in modo piรน o meno conscio. Abbiamo ricevuto la notizia e “non ci possiamo credereโ€.
Tutto ciรฒ puรฒ avvenire sia in modo esplicitato, ovvero con domande tipo โ€œรจ sicuro che รจ proprio cosรฌ?โ€ fatte per esempio ad un dottore che legge una diagnosi, oppure in modo non esplicito e involontario, per esempio nel momento in cui l’attenzione si concentra completamente su altro (spesso su cose di poco conto rispetto al fatto vero e doloroso) facendoci intendere che il dolore deriva da una cosa e non dall’altra.
Perchรฉ accade? Semplicemente per consentirci di sopravvivere e di non venire travolti dall’angoscia della perdita che in quel momento sarebbe troppo dolorosa e non ci permetterebbe di proseguire con la vita che conosciamo.
In questo momento le nostre parti interne devono avere il modo per organizzarsi e l’unico modo per far sรฌ che lo facciano รจ ๐“ท๐“ฎ๐“ฐ๐“ช๐“ท๐“ญ๐“ธ ๐“ฒ๐“ต ๐“ฏ๐“ช๐“ฝ๐“ฝ๐“ธ.
Con la negazione non si intende che “il fatto non รจ accaduto”, anzi: spesso possiamo procedere con un pilota automatico molto razionale che “conosce” a livello mentale ciรฒ che รจ intercorso e quindi รจ in grado di organizzare un funerale, farsi fare le condoglianze, procedere con la quotidianitร  cosรฌ come la conosciamo. Qui la mente procede come se nulla fosse, anche se le emozioni si sono “congelate” durante l’evento, creando delle sovrastrutture per non far emergere ciรฒ che non potremmo affrontare in quel momento, ma altro di piรน “consono” e digeribile.
Il processo del rifiuto avviene sia durante la prima fase che successivamente, in modo sempre meno intenso, per darci modo di continuare a vivere nonostante il pensiero della morte di una persona cara, della fine di un legame d’amore o di amicizia o dell’avvento di brutte notizie di salute.
 
vita e morte
 
๐“•๐“ช๐“ผ๐“ฎ 2 – ๐“ก๐“ช๐“ซ๐“ซ๐“ฒ๐“ช: ๐“ต๐“ช ๐“ฌ๐“ธ๐“ต๐“ต๐“ฎ๐“ป๐“ช
Questo รจ il momento in cui la persona manifesta emozioni di rabbia e risentimento. In questa fase la collera รจ esplicitata e โ€“ spesso โ€“ convogliata in piรน direzioni: dalla fede in Dio ai familiari.
In realtร  la fase di rabbia serve a nascondere la paura sottostante, il dolore atroce che non si sa di provare e quindi implicitamente รจ una richiesta di aiuto diretta a familiari, parenti, amici e istituzioni.
E’ il momento in cui la persona necessita e rifiuta al tempo stesso la vicinanza di qualcuno, il momento in cui possono cadere aspettative e credenze legate al mondo che si conosceva prima, l’attimo in cui si vedono schemi familiari e rapporti di amicizia, che possono qui modificarsi e terminare.
Non tutti sono portati a stare vicino a una persona che sta attraversando un lutto, anche se รจ bene non lasciare la persona sola durante la perdita e quindi – se portati – acquisire gli strumenti necessari per poter procedere a fianco della persona nel modo migliore.
Se si vuole sostenere una persona che attraversa un lutto รจ importante tollerare la sua collera, evitando di mettersi sulla difensiva rispetto ad essa ma soprattutto cercando di capire i propri limiti: รจ vero infatti che il lavoro di elaborazione del lutto non รจ solo del diretto interessato, ma anche delle persone a lui piรน vicine, le quali spesso per propria difesa interna preferiscono lasciare il piรน lontano possibile l’argomento ๐“ถ๐“ธ๐“ป๐“ฝ๐“ฎ.
 
๐“•๐“ช๐“ผ๐“ฎ 3 – ๐“ฅ๐“ฎ๐“ท๐“ฒ๐“ป๐“ฎ ๐“ช ๐“น๐“ช๐“ฝ๐“ฝ๐“ฒ: ๐“ต๐“ช ๐“ท๐“ฎ๐“ฐ๐“ธ๐”ƒ๐“ฒ๐“ช๐”ƒ๐“ฒ๐“ธ๐“ท๐“ฎ
Parlando della morte di un congiunto, in questa fase la persona che ha subito la perdita si confronta con ciรฒ che รจ stato fatto e attraversa la fase della ๐“ฌ๐“ธ๐“ต๐“น๐“ช: un momento delicatissimo, in quanto se da un lato la persona โ€œnon si puรฒ permettereโ€ di pensare al futuro (poichรจ si sente colpevole di essere ancora in vita mentre la persona cara รจ defunta) dall’altro lato sente che vuole riprendere in mano la sua quotidianitร  e quindi trova dei compromessi con il suo voler vivere e il dolore che non riesce – e non vuole – lasciar andare.
Un altro tipo di senso di colpa che agisce in questa fase รจ verso ciรฒ che โ€œ๐“ผ๐“ฒ ๐“ผ๐“ช๐“ป๐“ฎ๐“ซ๐“ซ๐“ฎ ๐“น๐“ธ๐“ฝ๐“พ๐“ฝ๐“ธ ๐“ฏ๐“ช๐“ป๐“ฎโ€ per evitare l’accaduto, e non si รจ fatto.
Prende cosรฌ il via il cosiddetto โ€œpatteggiamentoโ€, anche questo piรน o meno inconsapevole, un periodo in cui la persona negozia con sรจ stessa e con l’ambiente cercando di guardare avanti e trovando nuovi progetti futuri: si tenta qui di riprendere il controllo della propria vita tra alti e bassi, tentando di ricostruire ciรฒ che รจ stato interrotto.
 
๐“•๐“ช๐“ผ๐“ฎ 4 – ๐““๐“ฎ๐“น๐“ป๐“ฎ๐“ผ๐“ผ๐“ฒ๐“ธ๐“ท๐“ฎ: ๐“ต๐“ช ๐“ฝ๐“ป๐“ฒ๐“ผ๐“ฝ๐“ฎ๐”ƒ๐”ƒ๐“ช
La quarta fase รจ un momento in cui ci si rende conto che il lutto ha segnato la propria vita e nulla puรฒ tornare come prima della perdita.
In questa fase capiamo che non abbiamo il controllo, che siamo mortali e che l’accaduto ha delineato dei nuovi confini, ha fatto crollare certezze, ha ridimensionato obiettivi e senso.
Tutto ciรฒ ovviamente genera una tristezza infinita, poichรฉ avremmo preferito โ€œ๐“ฌ๐“ฑ๐“ฎ ๐“ท๐“ธ๐“ท ๐“ฏ๐“ธ๐“ผ๐“ผ๐“ฎ ๐“ถ๐“ช๐“ฒ ๐“ผ๐“พ๐“ฌ๐“ฌ๐“ฎ๐“ผ๐“ผ๐“ธโ€, sarebbe stato meglio non renderci conto della rottura degli schemi amicali e familiari, avremmo voluto che tutto rimanesse come prima.
A questo punto la collera non funziona piรน come negazione del fatto per proteggerci dal dolore ma la tristezza lascia il posto a tutto ciรฒ che le emozioni come la rabbia iniziale nascondevano.
In questa fase le persone vicine sono di aiuto nell’elaborazione del dolore affrancandosi a chi lo sta attraversando e โ€“ semplicemente โ€“ aiutandolo a riorganizzare i problemi di tutti i giorni, come la casa, il lavoro, la semplice quotidianitร , lasciando quindi che la persona โ€œvivaโ€ il suo dolore e la sua tristezza, la quale non รจ motivo di vergogna o colpa ma bensรฌ naturale processo di elaborazione.
 
๐“•๐“ช๐“ผ๐“ฎ 5 – ๐“๐“ฌ๐“ฌ๐“ฎ๐“ฝ๐“ฝ๐“ช๐”ƒ๐“ฒ๐“ธ๐“ท๐“ฎ
Se siamo stati sufficientemente aiutati e sostenuti nelle fasi precedenti, dopo aver abbracciato i demoni piรน neri che la morte porta con sรฉ, la quinta fase ci permette semplicemente di accettare l’accaduto, e questo puรฒ accadere piรน facilmente se la persona non ha affrontato tutto ciรฒ in totale solitudine, se non รจ stata abbandonata, se ha accolto l’esigenza interna di poter parlare di quanto successo e ha seguito il suo bisogno, se ha potuto contare su persone che l’hanno accompagnata durante l’elaborazione, le quali hanno accolto il dolore senza giudizio e hanno cercato di rinfrancare la persona con azioni, vicinanza o sollievo.
Durante lโ€™accettazione la tristezza profonda sperimentata nella fase precedente lascia il posto a un ๐“ป๐“ช๐“ฌ๐“ฌ๐“ธ๐“ฐ๐“ต๐“ฒ๐“ถ๐“ฎ๐“ท๐“ฝ๐“ธ ๐“ฒ๐“ท๐“ฝ๐“ฒ๐“ถ๐“ธ ๐“ฎ ๐“ผ๐“ฒ๐“ต๐“ฎ๐“ท๐”ƒ๐“ฒ๐“ธ๐“ผ๐“ธ, spesso non comprensibile da chi non ha esperienza del lutto, ma che non รจ segno di rifiuto o di depressione, ma semplicemente di ๐“ป๐“ฒ๐“น๐“ธ๐“ผ๐“ธ e di distacco dal normale fluire delle faccende di vita.
 
 
 

 
 
Al di lร  degli schemi e delle mappe concettuali che ci sono fornite per superare un evento traumatico, ciรฒ che compare maggiormente nell’elaborazione del lutto โ€“ e che ci accompagna anche in questo lunedรฌ di luglio – รจ come il senso della vita appaia in un modo completamente diverso rispetto al โ€œprima del luttoโ€.
 
 
La morte, indirettamente, ci porta ai confini di ciรฒ che รจ per noi essenziale, lasciando cadere tutto ciรฒ che per noi รจ โ€œsovrastrutturaโ€.
 
Ecco allora che oltre la fase 5 possiamo trovare un senso a ciรฒ che il processo del lutto ha avuto per noi: il colore di una foglia, la brezza del mattino, il respiro di un gatto, un the con un amica, โ€œ๐“ฒ๐“ต ๐“ฟ๐“ช๐“ต๐“ธ๐“ป๐“ฎ ๐“ฟ๐“ฎ๐“ป๐“ธ ๐“ญ๐“ฎ๐“ต๐“ต๐“ฎ ๐“ฌ๐“ธ๐“ผ๐“ฎ ๐“ฟ๐“ฎ๐“ป๐“ฎโ€, cosรฌ lontane dalle costruzioni in cui siamo abituati a vivere e che involontariamente ci prendono d’assalto.
Cose che erano importanti ma che non trovavamo fondamentali, presi a correre per il mondo e in lista d’attesa per chissร  quale โ€œvincitaโ€.
E’ qui che gioca il suo confronto con la vita, l’esperienza di aver visto da vicino la morte o di affrancarsi al morire: l’osservazione di tutto ciรฒ che non รจ importante, di tutto ciรฒ che รจ superfluo e piccolissimo in confronto a un evento di tali proporzioni, e la ๐“ผ๐“ฟ๐“ธ๐“ต๐“ฝ๐“ช ๐“ฌ๐“ธ๐“ท๐“ผ๐“ฎ๐“ฐ๐“พ๐“ฎ๐“ท๐“ฝ๐“ฎ.
Spiegare con le parole tutto questo a chi non ne ha avuto esperienza diretta potrebbe risuonare come ridicolo e ininfluente, poichรฉ รจ attraverso tutto ciรฒ che si puรฒ capire come le parole a volte non portino il frutto desiderato, ma come invece nel silenzio di un abbraccio noi possiamo rivivere.