SCELTE
Negli ultimi articoli abbiamo affrontato l’argomento dei filtri (soprattutto qui), parlando di come essi siano importanti per permetterci di destreggiarci nel mondo.
Oggi vorremmo parlare di come non sia sempre possibile applicare questi filtri.
Navigando nel copioso web, lo stesso web che offre spunti validi, abbiamo notato come sia facile imbattersi in pagine dense di frasi ad effetto, consigli e suggerimenti, spesso confezionati ad hoc grazie a leve spingenti di un marketing sempre più “a portata di tutti”.
Le pagine, nei social e nei siti scorrono in modo vivido, catturando l’attenzione di una parte del nostro cervello che si sta abituando a ragionamenti visivi, poco predisposti a un pensiero più profondo, logico e razionale. Siamo sommersi di piccole pillole per la felicità, sentenziate ad hoc per ricevere un piccolo plauso quotidiano, confezionate per raggiungere l’ennesimo follower, l’ennesimo commento o l’ennesimo cliente.
Eppure, allo stesso tempo, siamo intrappolati in questa rete della comunicazione, una rete composta da facili soluzioni e che scongiura l’uso del pensiero. Una rete che non cerca confronto bensì approvazione, creazione di comunità che si autoalimentano verso una stessa visione.
Indubbiamente, la cosa ha il suo tornaconto positivo, dato che da sempre l’uomo che fa parte di un gruppo, trova nel gruppo la sua tutela poiché condivide del gruppo la visione.
E quindi, mentre l’ennesimo post scorre davanti a noi sullo schermo del cellulare, ci chiediamo se davvero quel post rispecchia la realtà dei fatti o se ci può essere utile in determinate situazioni e non in altre.
Vediamo continuamente frasi regalate come post-it e vorremmo inserire una postilla in merito a quelle frasi, semplicemente apponendo un “dipende“.
Vogliamo fare un esempio di una di queste frasi, evitando di citarne l’autore, poiché in realtà di tanti autori si tratta, e ciò che abbiamo visto riportato in realtà è solo un copia incolla di altre citazioni confezionate.
“Uno dei filtri da considerare per rendere la tua scelta più mirata nella valutazione del tuo benessere all’interno di un’azienda sono i valori: assicurati che i tuoi valori coincidano con quelli dell’azienda”.
Indubbiamente, in una situazione ideale, la frase sarebbe assolutamente veritiera; per situazione ideale intendiamo tutte quelle situazioni in cui le aree della nostra vita sono in equilibrio e in uno stato di coerenza con noi stessi, con i nostri obiettivi, desideri, volontà interne e preferenze.
Chiaramente, tutto questo non sempre è possibile, spesso lo è solo in rarissimi casi e comunque non prima di essere passati attraverso una serie di compromessi, alcuni raggiungibili e alcuni no.
Le domande che ci sorgono spontanee nell’osservazione di questa frase sono numerose … ne elenchiamo solo alcune:
- Sono nelle condizioni tali per cui, all’interno della mia vita, i valori sono più importanti del ménage quotidiano (in gergo: “portare a casa il pane quotidiano”) ?
- Il mio spirito di adattamento può far fronte a valori aziendali che non condivido in cambio dei miei valori interni?
- Cosa è più importante? La coerenza dei valori o lo scopo che voglio raggiungere attraverso un compromesso?
- In questo momento della mia vita sono disposto a barattare una fetta del mio benessere in cambio di un benessere di altro tipo che questa stessa azienda mi fornisce?
- Per me è importante che i valori di quest’azienda siano simili ai miei o… le priorità che ho sono altre?
Il messaggio che vogliamo trasmettere è, semplicemente, di vagliare ciò che leggiamo, che sentiamo, che ascoltiamo, soprattutto in un’epoca in cui l’informazione è tanta, talmente tanta da diventare troppa e quindi… non sempre proficua.
Ciò che possiamo fare per mediare a tutto questo è farci delle domande e darci le nostre risposte: uniche, irripetibili, personali e private. E’ il nostro IO interno a parlare se gli diamo lo spazio per farlo, non gli altri per noi, né le risposte pronte che leggiamo e che spesso, in molti casi, più di facilitarci la vita ci pongono in una situazione di inadeguatezza o di errore rispetto a ciò che detta la società: una società che non vive a casa nostra, non ha la nostra storia, non mangia con noi e non dorme con noi, ma semplicemente esiste con noi.